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Arthur Saint-Léon autore di Coppelia nel 1870

Arthur Saint-Léon autore di Coppelia nel 1870

Abile musicista (violinista) e compositore, nonché gran danzatore dalla tecnica virtuosa e celeberrimo coreografo presso l’Opéra di Parigi e poi in un secondo momento anche del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.

Arthur Saint-Léon viene ricordato sia per la sua grande bravura in ogni aspetto della sua arte, sia per essere stato colui che nel 1852 redige e costruisce uno dei documenti teorici, didattici e coreografici di maggior spessore della storia del balletto dell’epoca, tale documento è conosciuto tutt’oggi come Stenocoreografia (in lingua originale: “La Sténochorégraphie”).

Uno scritto teorico che racchiude l’analisi minuziosa e lo studio dei principali movimenti del balletto fino ad allora conosciuti e codificati, nonché di un innovativo sistema composto da grafici per la trascrizione dei vari balletti. 

In questi testi sono inoltre riportati molti esercizi di preparazione estrapolati sistematicamente ed in serie dalle principali Opere alle quali Arthur Saint-Léon ha collaborato.

Il documento racchiude inoltre moltissimi elementi di pregio e degni di nota, come ad esempio la menzione e classificazione delle nuove posizioni, ricordiamo tra le varie un “Arabesque a due braccia” e varie forme di giri.

“La Sténochorégraphie” venne inoltre tradotta anche in lingua italiana da Enrico Cecchetti.

Egli ebbe l’idea fissa di concepire uno stile nuovo della scuola di danza accademica, nella quale allo studio fisico veniva affiancato in egual misura lo studio anche teorico e della annotazione coreutica (come nella musica, essendo per lui la danza un elemento similare). 

Saint-Léon è inoltre stato acclamato per essere stato il famosissimo autore dell’altrettanto conosciutissimo balletto “Coppelia” del 1870: una delle opere di balletto classico per il teatro ancora oggi più utilizzate e rivisitate da molti coreografi e danzatori del Mondo.

La trama di Coppelia

Una storia bizzarra ed alquanto fantastica che racchiude in sé moltissimo significato tra tristezza, allegria, significato dell’amore, nostalgia ed un pizzico di pazzia caratterizzate da Coppelius (un genio incompreso), un vecchio e purtroppo solo fabbricante di giocattoli, anche un po’ mago e da due altri personaggi comprimari, Franz e Swanilda.

Questi ultimi sono i giovani fidanzatini dai quali inizia tutta la vicenda, infine vi è l’ultimo dei personaggi principali: Coppelia, apparentemente una ragazza che vive in casa di Coppelius, la quale si scopre nel secondo atto essere niente meno che una bambola meccanica creata dallo stesso inventore magico, il mago dei giocattoli meccanici, che vuole trasferire in lei la vita umana, l’anima.

Il racconto viene cadenzato dalle varie e bellissime coreografie, coinvolge molti altri personaggi e si snoda in un primo momento attraverso la gelosia che Swanilda prova nei confronti di Franz quando egli vede per la prima volta al balcone e si invaghisce di Coppelia.

Mentre nel secondo atto, la pazzia del Mago giocattolaio viene allo scoperto quando tenta di narcotizzare Franz per rubare dal suo corpo l’anima e trasferirla dentro alla sua bambola meccanica Coppelia.

Il tutto finisce dopo vari malintesi, peripezie e scoperte misteriose, in maniera positiva per i fidanzati ed in maniera un po’ più triste per l’inventore, il quale passerà il resto della sua vita ancora solo, senza amici ed unicamente destinato alla sola compagnia dei suoi giocattoli e della sua amata figlia, nonché bambola meccanica, Coppelia.