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Le Danze Sacre di Gurdjief

Le Danze Sacre di Gurdjief

Le Danze di Gurdjieff sono esercizi specificamente creati per indurre uno stato di presenza.

Le danze Sono costituite da sequenze di posizioni ben precise, generalmente inusuali.

Spesso succede che le varie parti del corpo debbano muoversi secondo ritmi asincroni.

L’apprendimento è particolarmente interessante per i musicisti, e per coloro che già praticano danza, arti marziali, o altro lavoro sul corpo.

Tuttavia i Movimenti non richiedono doti fisiche particolari, o esperienza precedente, ma piuttosto la presenza costante del danzatore.

Essi domandano, ed allo stesso tempo favoriscono, l’armonia tra il centro fisico, il centro mentale, ed il centro emozionale.

Per gli spettatori, le Danze sono avvincenti e molto belle.

IL MIRACOLO DELLA PRESENZA

Nel corso dell’apprendimento e della pratica delle Danze, si accede, per momenti, ad una realtà più ampia, viva e deliziosa.

“Trovare il proprio centro significa penetrare se stessi, fino a trovare nient’ altro che una semplice presenza, non più una persona…un silenzio vivo, pieno della sua musica, della sua danza. 

ORIGINE DELLE DANZE: GEORGE GURDJIEFF

Gurdjieff è un mistico armeno che ha vissuto a cavallo tra i due secoli.

Nei suoi viaggi in cerca del ‘miracoloso’ e della ‘verità’, raccolse le Danze da vari ordini sufi, da monasteri cristiani e tibetani, da popolazioni del deserto.

Gurdjieff insegnò queste danze, più altre di sua ideazione, perché i movimenti servissero a due scopi.

  • Il primo scopo è l’armoniosa evoluzione dei danzatori stessi: riequilibrare corpo-mente-emozioni, e quindi raggiungere un nuovo livello delle funzioni umane.
  • Il secondo scopo è la trasmissione: rivelare l’esperienza di un’altra dimensione di conoscenza della realtà e dell’energia universale, in connessione con quanto generazioni remote già sapevano, ed hanno voluto tramandare attraverso le Danze.  

“…Se qualcuno danza, in profonda meditazione, ti può succedere di sentirti attratto, e attraverso la danza, quasi parte della danza, qualcosa della meditazione penetra il tuo essere.

Osho

Gurdjieff aveva preparato un gruppo di danzatori: i danzatori creavano energia meditativa, una grande onda di energia, tale che gli spettatori improvvisamente dimenticavano completamente la danza che erano venuti a vedere. A lato della danza percepivano qualcosa d’altro, e attraverso questo qualcosa si apriva una porta…”

PERCHE’ LE DANZE?

Per la vita di tutti i giorni il nostro corpo utilizza un repertorio di trecento o quattrocento movimenti soltanto.

Questi gesti abituali non sono scelti consapevolmente ma dipendono dal paese, dall’epoca in cui si vive, dal mestiere che si esercita, eccetera.

Così come il corpo, anche la nostra mente e i nostri sentimenti hanno un repertorio assai ristretto.

“E’ un’illusione quella che i nostri movimenti siano volontari: in realtà essi sono automatici. I nostri pensieri e sentimenti sono ugualmente automatici.”

G.I. Gurdjieff

LA MEDITAZIONE E L’ARTE OGGETTIVA

La meditazione e’ la medicina per uscire dalla prigione dei nostri automatismi.

Si può raggiungere lo spazio della meditazione attraverso qualsiasi atto caratterizzato dall’intenzione di essere consapevoli, desti, e di porre noi stessi come oggetto della ricerca. Normalmente la nostra attenzione è attratta da mille cose esterne. In meditazione torniamo a noi stessi.

Le Danze Sacre sono un’ottima tecnica: utilizzando i movimenti del corpo, mantengono la presenza costante del danzatore nel qui-ed-ora. Questa è la chiave per iniziare l’esplorazione di te stesso. Forse troverai in te silenzio, vita, meraviglia, gioia, forza.

Quando torni in contatto con le tue qualità interiori, diventi sempre più capace, attraverso la pratica, di incontrarle nella vita di tutti i giorni.

ARTE OGGETTIVA

Una volta appresi i movimenti che costituiscono le Danze Sacre di Gurdjieff, si può avere una esperienza di arte oggettiva.

Questa è arte consapevole, creata da Maestri.

Non dipende dalle abitudini posturali, mentali o morali di una particolare civiltà, e trasmette esattamente quella verità oggettiva che il suo creatore ha desiderato tramandare.

Ciascun movimento acquisito correttamente racchiude una forza della quale il danzatore ha esperienza.

Quando un gruppo di danzatori esegue un movimento, l’esperienza di meditazione si trasmette anche agli spettatori.